25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Sul sito del Ministero dell’Interno troviamo i seguenti dati: “relativamente al periodo 1° gennaio – 14 novembre 2021 sono stati registrati 252 omicidi, con 103 vittime donne di cui 87 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 60 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner”.
Le oltre cento vittime di genere femminile rappresentano il 42% delle persone uccise nel 2021, un tasso in crescita.
Un problema che è trasversale, esula da condizioni sociali, culturali ed etniche, oltre che dalla fascia d’età che comprende anche donne molto giovani, con rilevanti conseguenze in ambito lavorativo e personale e inevitabili problematiche psicologiche e/o psichiatriche. La pandemia ne ha acuito il dolore: ha favorito le occasioni e i meccanismi socioeconomici alla base di questa piaga e ha esacerbato le situazioni di vulnerabilità che hanno penalizzato le persone maggiormente a rischio e in modo sproporzionale le donne e le bambine, particolarmente penalizzate dal modello economico dominante. Non è sufficiente celebrare la giornata contro la violenza sulle donne e credere che tutto si risolva senza un coinvolgimento diretto di tutti, uomini e donne insieme. Papa Francesco nel suo discorso tenuto ad Assisi il 12 novembre scorso dichiara che “È tempo che cessino le violenze sulle donne e queste siano rispettate e non trattate come merce di scambio.”
L’alleanza tra donne e uomini è essenziale per cambiare rotta
Ø per spezzare “il cerchio dell’indifferenza per ritornare a scoprire la bellezza dell’incontro e del dialogo”
Ø per rompere il modello tradizionale delle relazioni tra uomini e donne, del patriarcato e del machismo che ha generato discriminazione e violenza e che ha ostacolato lo sviluppo integrale delle persone.
Per porre fine a questo flagello è necessario lavorare a livello familiare, scolastico, educativo, sociale, ecclesiale e politico così da superare le diverse forme di discriminazione: da quella individuale a quella istituzionale e collettiva.
Alcuni dati a livello mondiale offerti dall’agenzia dell’ONU per questo ultimo periodo:
· il tasso di partecipazione, tra i 25-54 anni, alle forze lavoro è pari al 90 per cento per gli uomini e poco meno dei due terzi per le donne;
· 2,7 miliardi di donne sono legalmente limitate dall'avere la stessa opportunità di lavoro degli uomini;
· il divario salariale globale tra donne e uomini è stimato al 23%;
· le donne hanno una responsabilità sproporzionata per il lavoro domestico e di cura svolto e non retribuito che, sebbene sia essenziale per il funzionamento dell'economia, spesso non viene conteggiato e riconosciuto;
· le donne tra i 25-34 anni hanno un rischio povertà molto più alto rispetto agli uomini;
· nei parlamenti, in media le donne rappresentano un quarto dei seggi;
· il 30 percento delle giovani donne non studiano, non lavorano, non seguono alcun corso di formazione (mentre per gli uomini giovani è il 13 per cento); i due terzi degli analfabeti nel mondo sono composti da donne;
· 245 milioni di donne e ragazze over 15, hanno subito una violenza fisica e/o sessuale dal partner nel corso dell’ultimo anno disponibile;
· solo il 13% delle misure anti-COVID di tipo fiscale, lavorativo e di protezione sociale hanno riguardato la sicurezza economica delle donne.
In Italia, per fare qualche esempio, il cosiddetto Gender Pay Gap (differenza del salario in base al genere) vede le donne penalizzate e, paradossalmente, più sono istruite e più la differenza salariale cresce.
Per prevenire la discriminazione e la violenza contro le donne, è necessario puntare su un'economia diversa, che metta al centro le persone, il bene comune e la cura della natura che stabilisce una relazione equilibrata con il pianeta e le persone, specialmente le più vulnerabili e le più impoverite.
Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite da perseguire entro il 2030 il 5° obiettivo indica il perseguimento della parità di genere, non abbiamo molti anni a disposizione.
Noi come Bottega del Mondo abbiamo avviato questo percorso e ci stiamo provando a contribuire ad un mondo più giusto ed equo!
Prof.ssa M.G. Ruggieri