SUMMIT CLIMA

 

Il  22 aprile, Giornata mondiale della Terra,  Joe Biden, Presidente degli USA, ha promosso un summit mondiale sul clima, a cui hanno partecipato  i Paesi responsabili dell' 80 % delle emissioni di CO 2  (Cina, Russia, Unione Europea ) e gli attivisti dei movimenti ambientalisti.

Gli USA hanno promesso il taglio del 50 % delle emissioni di gas serra entro il 2030 con l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica nel 2050.

La Cina mira ad avere zero emissioni entro il 2060, nonostante sia il primo paese al mondo per emissioni di gas inquinanti, in quanto estremamente energivoro e prediligendo ancora, nonostante gli investimenti nell'energia green, le centrali a carbone.

L'UE ha varato una nuova legge che ha come obiettivo quello di rendere l'Europa carbon neutral entro il 2050 e chiede agli Stati membri di ridurre le emissioni di gas serra del 55 % entro il 2030, favorendo una transizione ecologica verso lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili.

Queste, in sintesi, le decisioni e le promesse politiche dei “grandi della terra”, ma in realtà i dati scientifici ci dicono ad esempio che il 2021 rischia di essere il secondo anno più dannoso della storia per la quantità di CO 2 emessa (Agenzia internazionale dell'energia).

Inoltre il report dell'IPCC sul riscaldamento di 1,5° C, il report IPBES sulla perdita della biodiversità mostrano i pericoli a cui andiamo incontro se non si agisce rapidamente. Il riscaldamento globale impatterà sull'innalzamento del livello dei mari, sullo scioglimento dei ghiacci, sull'aumento di eventi estremi come incendi, periodi di siccità, che colpiranno soprattutto le popolazioni che vivono nelle zone più povere del mondo, innescando così maggiori flussi migratori.

E le nostre responsabilità di cittadini, di individui che abitano questo meraviglioso pianeta?

Un aspetto fondamentale, infatti, è il cambiamento che deve partire da ognuno di noi nelle scelte quotidiane, scegliendo, ad esempio, prodotti green meno inquinanti e impattanti sull'ecosistema, riducendo l'uso di plastica, i consumi di acqua, privilegiando un'alimentazione sana e bio, insomma un consumo consapevole.

Anche da qui passa la “rivoluzione verde”.

Dott.sa Civita Fusco