CACAO CIBO DEGLI DEI ?

 

COSA SI NASCONDE, IN REALTÀ, DIETRO LA PRODUZIONE DEL CACAO?

 

Quando gli Spagnoli giunsero nei territori dell'attuale Messico, scoprirono che le fave di cacao erano utilizzate dalle popolazioni indigene come monete di scambio e consumate come bevanda amara. Il suo valore era quindi immenso e ancor oggi il cacao, come materia prima, gode di un'enorme   importanza nel settore industriale, in quanto è la terza  ad essere commercializzata, dopo petrolio e caffè.

Il mercato del cacao, purtroppo, è caratterizzato da importanti interessi speculativi e il suo prezzo, soggetto a fluttuazioni, è fissato dalle borse di Londra e di New York.

 

Infatti sono una decina  le imprese di trasformazione e produzione  che controllano gran parte dell’economia che ruota intorno a questa preziosa risorsa , lasciando ben poco ai piccoli produttori locali che coltivano  più del 90 % del cacao in commercio e che devono accettare qualsiasi prezzo è offerto loro dagli intermediari, che  rivendono, poi, la materia prima, alle aziende trasformatrici ed agli esportatori occidentali.

Infatti il guadagno medio di un  contadino è di circa 2 dollari al giorno e non supera  il 6-8 % del valore aggiunto sulla vendita del prodotto finale. 

In particolare, è la Costa d'Avorio il primo produttore di cacao al mondo, che insieme al Ghana fornisce i due terzi di fave nel mercato internazionale, mercato che vale circa 123 miliardi di dollari l'anno. (Fonte: Euromonitor, 2017)

Per mantenere i prezzi della materia prima bassi,  viene impiegata manodopera minorile. Secondo gli ultimi dati, vengono sfruttati nelle piantagioni dell'Africa occidentale all'incirca 2,1 milioni di bambini e ragazzi tra i 5 e i 17 anni (Fonte: Cocoa barometer 2018 ), esposti così a vari pericoli, primo tra tutti l'utilizzo di pesticidi e il trasporto di carichi pesanti.

Secondo l'Ong Save the children, in ogni piantagione di cacao lavorano dai 50 ai 100 bambini, reclutati per lo più dal Mali o dal Burkina Faso, comprati per una cifra intorno ai 50 Euro ciascuno.

 

Qual é, quindi, una delle possibili alternative ad un mercato caratterizzato da squilibri e disuguaglianze?

Il Commercio equo e solidale, che attraverso il pagamento di un prezzo equo ai piccoli agricoltori e l'instaurarsi di rapporti commerciali trasparenti, il sostegno ad un'agricoltura biologica e soprattutto il divieto dell'impiego di manodopera minorile, rappresenta davvero una scelta concreta e reale per un cambiamento nell'industria del cacao.