Il 16 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell’Alimentazione. Lo slogan di quest’anno è “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme” Un’occasione per riflettere sulla situazione alimentare nel mondo. Ancora oggi, nonostante il primo degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile fissato da raggiungere entro il 2030 abbia come scopo l’eliminazione della fame nel mondo, quasi 690 milioni di persone soffrono la fame, 10 milioni in più dal 2019. La pandemia del COVID-19 potrebbe far crescere questo numero da 83 o 132 milioni di persone.

Oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso regolare a cibo salubre, nutriente e sufficiente e si prevede che la domanda di cibo aumenterà, in quanto la popolazione globale dovrebbe raggiungere quasi 10 miliardi di persone entro il 2050.

Il costante aumento della fame dal 2014, va di pari passo con l'aumento dell'obesità, circa 700 milioni di persone in sovrappeso nel mondo.

L'impatto della malnutrizione in tutte le sue forme - sottoalimentazione, carenze di micronutrienti, sovrappeso e obesità - sull'economia globale è di circa 3.500 miliardi di dollari l'anno.

Lo slogan di quest’anno ci ricorda che insieme, in solidarietà, dobbiamo prenderci cura dell’ambiente, sfamare tutti e, allo stesso tempo, senza spreco.

Con il cibo sprecato vengono, infatti, gettate via risorse come acqua, fertilizzanti, suolo, combustibili fossili e fonti energetiche di ogni tipo; per non parlare dello spreco economico e dello spreco in termini di risorse umane. Gran parte del fabbisogno idrico mondiale è legato proprio alla produzione di cibo e lo spreco alimentare è sinonimo di spreco d’acqua.

Dal 1974 a oggi lo spreco alimentare nel mondo è aumentato del 50%. Questo spreco è una realtà drammatica che vede finire nella pattumiera miliardi di tonnellate di cibo. Gli sprechi alimentari nel mondo ammontano a più di 1,3 miliardi di tonnellate all’anno, pari a circa un terzo della produzione totale. Insomma, su 3,9 miliardi di tonnellate di alimenti prodotti, 1,3 finiscono nella spazzatura. Solo il 43% dell’equivalente calorico dei prodotti coltivati a scopo alimentare nel mondo viene consumato dall’uomo.

Un anno di spreco alimentare in Italia sfamerebbe ben 44.472.924 abitanti, quasi 44 milioni e mezzo di persone.

Non c’è da meravigliarsi, allora, nell’apprendere che gli sprechi alimentari nel mondo potrebbero arrivare a sfamare l’intera Africa!

Maria Giovanna Ruggieri
Direttore Ufficio MIGRANTES