Migranti: problema o opportunità
Quando si affronta il tema delle migrazioni, generalmente, si usa l’espressione emergenza migranti. Che tipo di emergenza? Sociale? Numerica? Economica? Etica? Prima di tutto è necessario conoscere per poter comprendere il fenomeno che non coinvolge solo l’Europa ma il mondo intero e le cause che lo hanno scatenato. Il fenomeno delle migrazioni è strettamente correlato all’aumento delle disuguaglianze che attraversano il pianeta: l’1% della popolazione mondiale detiene più del doppio della ricchezza del restante 99%. I cambiamenti climatici condizionano sempre più gli spostamenti di uomini e donne, i cosiddetti rifugiati ambientali, riconosciuti tali per la prima volta dal Comitato per i diritti umani dell’Onu con uno storico pronunciamento a gennaio 2020. |
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Il 2019 ha segnato un nuovo triste record: secondo l’UNHCR circa 71 milioni di persone si sono trovate nella condizione di dover lasciare la propria casa in fuga da guerre, persecuzioni, calamità naturali. Un numero mai così alto nell’età contemporanea e che solo marginalmente tocca l’Europa. I rifugiati sono oltre 25 milioni, più della metà bambini, molti senza famiglia. Crisi umanitarie, ormai fuori dall’attenzione dei media, sono all’origine di gran parte delle migrazioni nel mondo. In Europa, il 2019 può essere definito l’anno delle vite sospese: migliaia di migranti hanno vissuto confinati in una sorta di limbo. Dimenticati nelle carceri libiche, nei campi profughi delle isole greche o persino sulle navi che li hanno soccorsi, lasciati in balìa delle onde per giorni, mentre l’Italia e gli altri Stati dell’Unione europea ingaggiavano un vergognoso braccio di ferro su chi dovesse accogliere poche decine di persone (Rapporto Centro Astalli 2020).
Si parla di emergenza sociale. Leggiamo un po' di dati: al 31 dicembre 2018 i detenuti stranieri presenti negli istituti penitenziari italiani sono 20.255, su un totale di 59.655 persone ristrette (33,9%). L’incidenza della componente straniera sulla popolazione carceraria totale appare sostanzialmente stabile. Sul fronte opposto, appaiono in sensibile aumento i reati di discriminazione e di odio etnico, nazionale, razziale e religioso dei quali sono vittime i cittadini stranieri. (28°Rapporto Caritas – Migrantes)
Emergenza numerica, qualcuno grida che c’è il rischio invasione. L’Italia, con 5.255.503 cittadini stranieri regolarmente residenti (8,7% della popolazione totale residente in Italia) si colloca al terzo posto nell’Unione Europea. Distinguendo i permessi per paese di cittadinanza, la maggior quota si registra con il Marocco (11,9%) seguita dall’Albania (11,6%), dalla Cina (8,3%) e dall’Ucraina (6,3%). Da questi numeri deduciamo che, quelli accusati di invasione che in genere arrivano via mare, non sono presenti. Tra l’altro chi li avvicina sa benissimo che l’intenzione dei migranti che attraversano il Mediterraneo sono desiderosiè di andare in altri paesi europei per raggiungere parenti, amici o per migliori opportunità.(28°Rapporto Caritas – Migrantes)
Emergenza economica: ll tema dei costi dell’immigrazione continua ad essere al centro del dibattito pubblico italiano, con una percezione generalmente negativa da parte dell’opinione pubblica, evidentemente condizionata da luoghi comuni più che da dati reali. In particolare, si tende a sottostimare il peso dei lavoratori stranieri regolari, che invece ammontano a 2,4 milioni (un decimo dei lavoratori in Italia), pagano le tasse e versano i contributi, e a sovrastimare, al contrario, il numero di persone presenti nei centri di accoglienza (poco più di 100mila a metà del 2019).
Secondo il rapporto annuale della Fondazione Leone Moressa di Mestre gli immigrati sono l'8,3% della popolazione italiana, pari a circa 5 milioni di persone; contribuiscono per 127 miliardi al PIL italiano, ovvero l'8,6% del PIL totale; versano tasse IRPEF per 7 miliardi e contributi previdenziali per 11 miliardi, pagando di fatto 640 mila pensioni agli italiani. Sotto il profilo economico sono quindi un affare per il nostro Paese.
Sempre secondo il citato rapporto se la “STRANIERI SPA” fosse considerata come un'azienda, sarebbe la 25° impresa più grande del mondo, a livello della FIAT, che ha un fatturato di 136 miliardi.
Emergenza etica: Secondo il filosofo Levinas l'etica non è fatta di regole ma di attenzione alle realtà umane. Con la prevalenza dell’aspetto etico dell’essere umano, l’altro viene sempre prima dell’io… In questo ambito si collocano gli elementi chiave dell’umanesimo dell’altro: l’accoglienza, la responsabilità, la solidarietà, “I care” direbbe don Milani. A ben vedere questi valori sono carenti tra i popoli che dovrebbero accogliere, che generalmente vivono nel nord del mondo e non vogliono condividere i propri privilegi.
Se si vuole, dunque, fare un bilancio dei “costi” e dei “benefici” dell’immigrazione in Italia, in primo luogo va chiarito a quali “immigrati” si fa riferimento. Se considerassimo solo i richiedenti asilo in attesa dell’esito della domanda di protezione internazionale e, quindi, temporaneamente a carico del sistema di accoglienza, è chiaro che avremmo un saldo negativo, almeno nell’immediato. Ma se consideriamo tutti gli immigrati regolarmente presenti in Italia, il beneficio diventa decisamente più visibile. Questi ultimi, infatti, sono mediamente più giovani degli italiani e prevalentemente in età lavorativa, lavorano, pagano le tasse, versano contributi e incidono poco su sanità e pensioni, le due voci più consistenti della spesa pubblica italiana.
Una cosa però va alla fine sottolineata. Le migrazioni sono un fenomeno che non si può bloccare, per tanti motivi che non è il caso di elencare, in quanto in gran parte noti a tutti. Primo fra tutti l’estensione della fame nel mondo, la disparità di assistenza sanitaria, la disparità di livello generale di istruzione ed in generale di livello di vita esistente tra popoli ‘sviluppati’ e gli altri miliardi di esseri umani. Senza voler far del triviale populismo, si può tranquillamente affermare che l’esigenza di equità a livello mondiale fa parte dello sviluppo della democrazia e dei diritti umani. Il che significa, in definitiva, che è fondata sull’uguaglianza di dignità di ogni essere umano.